RAMOLACCIO,RAMORACCIO, RAMORACCE…. (Raphanus raphanistrum): tutti i segreti, i benefici e le ricette.
E’ una pianta rustica, molto resistente, presente su tutto il territorio italiano. Appartiene alla famiglia delle Crocifere, genere Raphanus.
La buona consistenza della pianta si mantiene anche dopo la cottura, per cui è una verdura che sazia molto e a lungo: per questo motivo le nostre nonne ne facevano largo uso, anche per arricchire zuppe e minestre.
Può essere fatto anche fritto, come i fiori di zucca, con la pastella , sovrapponendo due foglie crude tra loro e ponendo una fettina di formaggio all’interno: si passa velocemente nella pastella e si frigge: pochi minuti ed il gioco è fatto!
Dalle mie parti (Bracciano, provincia di Roma) viene cucinato assieme alle patate:

tagliando o “sfilando” le più grosse nello stesso modo
utilizzato per i broccoletti (raccogliendo le
piante più giovani e tenere si potrà evitare questa operazione e si accorceranno i tempi di cottura), si lessano brevemente in poca acqua assieme a delle patate tagliate a pezzettoni. In una padella si pone del buon olio extravergine, uno spicchio di aglio, peperoncino a piacere. Si aggiungono i ramolacci lessati con le patate; si fa andare un poco e si gusta con fette abbrustolite di pane casareccio.
Si fanno stufare le cimette o le foglie più tenere tagliate finemente in una padella capiente, con aglio, olio e peperoncino (a piacere si può aggiungere qualche pomodorino, meglio se quelli gialli da serbo), a cottura ultimata si versa il tutto sulla pasta: Buonissimo!
Una curiosità: il succo della sua radice veniva utilizzato per schiarire le efelidi!
Ciao, alla prossima volta, con le nostre care “Erbacce”.