Vi sarà capitato moltissime volte di avvertirne l’intenso profumo durante una passeggiata in un prato incolto, soprattutto a fine estate, quando gli insettti si fanno davvero fastidiosi: sappiate allora che i suoi rametti sfregati sulla pelle o sugli indumenti aiutano a tenerli lontani.

E’ una pianta aromatica molto utilizzata in Toscana e nel Lazio: abbinata nelle ricette a base di funghi, carciofi,uova , pesce o carne, ma anche per insaporire pomodori o verdure lesse, come le zucchine. A volte viene utilizzata anche per insaporire i sughi, specialmente sulla pizza, al posto dell’origano.

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Famiglia: Labiatae. Nome comune: mentuccia, meticcia romana, nepitella, nepetella.

Per le sue proprietà digestive e rinfrescanti spesso la tisana fatta con le sue foglie, fresche o essiccate, viene bevuta a fine pasto, per favorire la digestione.
Il decotto delle foglie è tradizionalmente usato anche come collutorio in caso di infiammazioni della bocca e della gola, o come tonico per il viso, magari con l’aggiunta di qualche petalo di rosa.

La mentuccia possiede proprietà anestetiche, antisettiche, antispasmodiche, digestive, calmanti, antibiotiche, espettoranti, stomachiche, febbrifughe e carminative. Le foglie sono considerate utili anche contro la flatulenza, la depressione, il mal di testa, l’insonnia ed i dolori mestruali. Per le donne in gravidanza è sconsigliato l’utilizzo. In casa contribuisce ad allontanare mosche e formiche ed è un ottimo profumo per la biancheria. In cucina si impiega per insaporire, carni, pesce, pizza, funghi, insalate miste, carciofi e frittate.
Nel Lazio ed in Toscana la nepetella veniva tradizionalmente utilizzata per aromatizzare il vino, al quale si riteneva conferisse proprietà afrodisiache.In estate si può utilizzare per fare bevande fresche, semplicemente lasciando in infusione un rametto della pianta in un litro d’acqua per tutta la notte. L’acqua assumerà un gradevole gusto e potrà essere consumata fresca nell’arco di tutta la giornata.

Una delle ricette più conosciute da realizzare con questa pianta è la PAPPA AL POMODORO:

Si fa un soffritto con un paio di spicchi d’aglio e olio extravergine d’oliva, si aggiungono un paio di rametti di mentuccia e si lascia cuocere con dei pezzetti di pane raffermo finché l’aglio non sia ben dorato. Poi si aggiunge del pomodoro (possibilmente fresco, a pezzi), quindi si ricopre il tutto con un po’ d’acqua e si aggiunge un pizzico di sale. Si lascia cuocere per una mezz’ora: La pappa è pronta!

Al prossimo appuntamento con le nostre amate “Erbacce”, con i ricordi, gli usi e le tradizioni delle nostre campagne. Utili conoscenze e saperi che vale la pena di riscoprire: le nonne lo sapevano, perché noi no???

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